Il Tar della Campania sblocca i Dragaggi nel Porto di Napoli!

Tra qualche settimana  i dragaggi nel porto di Napoli, dopo anni di attesa, possono finalmente cominciare. È stato superato l’ultimo scoglio dei ricorsi: il Tar della Campania ha respinto la richiesta di sospensiva del secondo classificato della gara assegnata il 12 luglio scorso riconoscendo l’interesse pubblico dell’opera.

Stefano Sorrentini, presidente Assoagenti Campania afferma:  «La comunità portuale li aspettava da trent’anni», poichè approfondendo i fondali si allargheranno gli orizzonti di mercato del porto permettendo l’accesso di navi mercantili più grandi, nonché di completare un’altra opera importante, la nuova Darsena di Levante.

Si tratta dell’escavo di 1.306.736 metri cubi di sedimenti per portare i fondali, a seconda delle banchine interessate, tra gli 11 e i 14 metri, fino a 16 metri nell’imboccatura di accesso di Levante. Il bando è stato vinto con un’offerta di 25,5 milioni dal raggruppamento temporaneo d’impresa Società Italiana Dragaggi, in qualità di mandante, insieme a Consorzio Integra, Rcm Costruzioni e Savarese Costruzioni come mandatarie. Verranno finanziati da risorse europee, quelle del “Grande progetto”.

«Il Tribunale ha riconosciuto il prevalente interesse pubblico e bocciato la richiesta di sospensiva. Ora possiamo firmare il contratto e avviare i lavori», ha commentato Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del Tirreno centrale. Per gennaio dell’anno prossimo il Tar ha fissato l’udienza per la decisione di merito. «Tra venerdì e lunedì prossimi firmeremo il contratto e consegneremo il cantiere alle imprese, per un totale di 14 mesi di lavoro», precisa Spirito.

Dragaggi importanti perché, oltre a permettere l’accesso più agevole delle navi e l’ingresso di unità mercantili più grandi, sbloccano di fatto la realizzazione della Darsena di Levante, le cui casse di colmata aspettano proprio quei sedimenti provenienti dall’escavo dei fondali. Dragaggi che richiedono però anche lavori “di fino” lì dove la draga non può arrivare. Per questo l’authority portuale ha chiesto agli operatori-gestori delle banchine interessate di contribuire direttamente alle operazioni, magari tramite finanziamenti regionali. «È inutile aspettare», spiega Spirito, «ho parlato con l’amministratore delegato di Grandi Navi Veloci della necessità di interventi minori. Faremo domanda alla Regione per finanziare dragaggi marginali, lì dove la draga non può intervenire».

Una «giornata epocale» per Mario Esposito, presidente del gruppo Ormeggiatori e Barcaioli del porto di Napoli. «Si potrebbe parlare – afferma – di rinascita dello scalo. Ora tutti al lavoro, istituzioni, operatori portuali ed armatori. Niente più scuse per non vedere Napoli riprendere traffici commerciali che da sempre sono stati suoi». Un evento «di indiscussa portata», aggiunge Sorrentini. «Dopo la costituzione – conclude – degli organi di gestione dell’Adsp, effettuata in largo anticipo rispetto alla totalità dei porti italiani, e l’approvazione del piano operativo triennale, il nostro porto mette a segno un altro punto di efficienza».